Manifesti funebri per le nozze omo Esposto di Arcigay contro Forza Nuova
Manifesti funebri per le nozze omo Esposto di Arcigay contro Forza Nuova
UN ESPOSTO contro Forza Nuova per i fatti accaduti a Cesena il 25 settembre. In quell’occasione il movimento di estrema destra tappezzò i muri con i manifesti funebri con i nomi di due ragazzi, Marco e Manuel, che quel giorno si erano sposati civilmente, la prima unione civile fra due uomini a Cesena. A presentare l’esposto alla questura di Rimini e al tribunale di Forlì-Cesena è stato l’Arcigay riminese. «Il manifesto funebre – ha spiegato il presidente di Arcigay ‘Alan Turing’ Rimini, Marco Tonti – rappresenta un atto indegno, emblematico del parassitismo di Forza Nuova sulle vite e sulle manifestazioni altrui, come già fece durante il Rimini Summer Pride quando compromise la tranquillità dei partecipanti e dei volontari manifestando con fumogeni a 50 metri dal Pride, una cosa intollerabile in un contesto civile e democratico». SECONDO l’Arcigay riminese, «l’allarme democratico deve essere percepito da tutte le persone, le associazioni e le istituzioni perché le intenzioni del partito di estrema destra sono chiare: inaugura infatti oggi (ieri, ndr) la nuova sede proprio nell’anniversario della marcia su Roma a opera del fascismo, 28 ottobre 1922, sotto il titolo significativo ‘In marcia per Rimini’. Ovviamente la cosa si traduce nell’anticipazione di una marcia su Rimini che deve essere scongiurata con tutte le forze civili». Quindi conclude la nota dell’Arcigay «noi facciamo la prima mossa con questo esposto, ma invitiamo tutti a segnalare e denunciare comportamenti e dichiarazioni antidemocratiche e dai contenuti violenti a opera di Forza Nuova o dei suoi ultras». L’APERTURA della sede riminese del movimento di estrema destra ha messo in allarme anche i lavoratori dell’Agenzia delle Entrate. «La vicinanza fisica, poche decine di metri, tra la sede di Forza Nuova e la direzione provinciale dell’Agenzia suscita ancora più allarme tra i lavoratori – si legge in una nota dell’Unione sindacale di base – memori di foto di manichini e sagome impiccate ai cancelli di alcune sedi locali dell’Agenzia delle Entrate di matrice neo fascista». Filippo Graziosi
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