OMOFOBIA: PER LA MAGISTRATURA E’ UN MOVENTE
Rimini, agosto 2010, un giovane inglese è stato brutalmente violentato, picchiato e rapinato da uno stupratore recidivo. Questa turpe vicenda, allora apostrofata da un quotidiano locale come “storia boccaccesca”, ha avuto giustizia.
Una sentenza esemplare del tribunale di Rimini ha riconosciuto Arcigay parte civile in un processo con un movente omofobico condannando l’imputato a 5 anni e a un risarcimento di 15.000€ per violenza sessuale, furto e minacce ai danni di una persona omosessuale.
<<E’ una giornata importante per Arcigay “A. Turing” Rimini, e per la comunità LGBT riminese, che dal primo giorno hanno lottato al fianco del ragazzo che ha dimostrato grande coraggio scegliendo di denunciare la violenza subita. Confidiamo che questa sentenza, che restituisce giustizia, possa indurre quanti subiscono violenza a denunciare. Un ringraziamento va all’avvocato Cathy La Torre che ha seguito il caso e ad Arcigay nazionale per il supporto.>>- dichiara il Presidente Alessandro Tosarelli.
Prosegue Maura Chiulli, della Segreteria Nazionale Arcigay – <<Continueremo a lottare finché anche nel nostro ordinamento giuridico sarà riconosciuto il reato di omofobia. E’ in momenti come questo che si esprime tutto il valore dell’impegno dell’Associazione sia a livello territoriale che nazionale. Da oggi, si intravede una possibilità civile anche per il nostro Paese.>>
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